Every reason to be happy, by me e manu

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nAnA98
icon4  view post Posted on 3/6/2009, 12:46




allora, posto anche io una mia mostruoisità -_- ..è stata scritta da me e una mia amica..spero vi piaccia :please:

Every reason to be happy



La storia che sto per raccontarvi narra di una ragazza che, fin da piccola, è stata maltrattata dal padre. Lei era una ragazzina molto tranquilla, solare, con un sorriso invidiabile. Ma ,purtroppo, la sua felicità ebbe subito fine quando sua madre morì per una malattia molto grave. Il padre, non sapendo come crescere solo la sua piccola e come continuare a vivere, iniziò a bere e a sfogarsi attraverso sua figlia.





Qualche tempo dopo, così da un giorno all’altro, la bambina fu costretta a traslocare poiché il padre non aveva più voglia di abitare in quella casa che, per un suo capriccio, ormai sempre più frequenti, sconvolse ancora una volta la vita di sua figlia.





La bambina viveva una vita difficile, veniva spesso sgridata per nulla e, a volte o per meglio dire sempre, veniva picchiata. Si sentiva così sola, a causa della gelosia del padre non aveva mai avuto la possibilità di giocare con altri bambini tranne che con una bambina della sua età. Anch’essa viveva una vita turbolenta perché i suoi genitori si erano separati distaccandola dall’ amato fratello gemello.



Il tempo trascorreva e la bambina cresceva sempre più diventando sempre più bella. Ma il padre non ebbe mai la pietà di risparmiare sua figlia dalle sue pazzie. Anzi, le sue azioni diventavano sempre più viscide.



La povera ragazza era disperata non sapeva più come reagire alle angherie del padre. Una volta aveva provato a parlarne, ma fu inutile. Una seconda volta provò a fermarlo con la forza, ma era troppo potente per lei. Una terza cercò di rintracciare la polizia, ma, anche questa volta, fu tutto inutile.



Era costretta a subirne di tutti i colori. Una quindicenne, cosa poteva fare?




Aveva perso tutto: la dignità, la voglia di vivere, di sorridere. Col tempo la forza che le permetteva di andare avanti diminuiva velocemente e, alla fine, si arrese lasciando libero campo alle pazzie dl padre.



Ma, il giorno che compì 18 anni, divenne finalmente libera e, nonostante le minacce del padre, scappò di casa. Ricominciò tutto da capo, cambiò look e si trasferì nella casa della sua cara amica d’infanzia, che era riuscita a riunirsi col fratello. Per la ragazza, ormai divenuta donna, era iniziata una nuova vita. La debole bambina maltrattata non esisteva più, adesso vi era una donna piena di grinta e forza di volontà.




 
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martinetta90
view post Posted on 3/6/2009, 20:13




bellissima...complimenti...continua!:)
 
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nAnA98
view post Posted on 3/6/2009, 21:25




grazie
 
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nAnA98
view post Posted on 4/6/2009, 15:00




CHAPTER 1



Amore paterno, un qualcosa che per me non è mai esistito. Già, come vi ho raccontato, sono sempre stata trattata male da mio padre. Ma, finalmente, sono libera, libera di vivere.




In questo momento mi trovo davanti una casa piccola, ma bellissima. Un leggero venticello sfiora il mio viso ed io, con la mano, mi risistemo i ciuffi di capelli spostati dal vento. Sono così ansiosa, così emozionata. Chissà se Marta è felice di accogliermi - questo è il dubbio che mi tormenta. All’improvviso la porta si apre molto lentamente e, dalla piccola fessura si intravede qualcuno che,incuriosito, cerca di vedere chi sono. Questa piccola testolina, in meno di un secondo, esce e mi viene incontro : era Marta che, felice più che mai, mi afferra per una mano e mi trascina dentro casa. Non ebbi nemmeno il tempo di salutarla; era da diversi anni che non riuscivamo ad incontrarci e ora, che ci siamo riunite, non riesco nemmeno a dirle ciao. - Come stai? Come stai? - iniziò ad urlarmi all’orecchio senza darmi il tempo di rispondere - Oh, mia cara! Quanto tempo!! Mi sei mancata, sai? Quel pazzo ti ha torturata fino all’ultimo vedo. Hai curato questo graffio? O come al solito non hai fatto niente? - non so cosa dire. Troppe domande in poco tempo. Però sono così felice. - Stai tranquilla, ma, dopo tanto tempo, saluti così la tua amica? - le parole mi escono a stento, è indescrivibile la felicità che provo in questo momento. Delicatamente, come al solito, mi lasciò la mano e, non riuscendo a trattenere le lacrime, scoppiò a piangere come una fontana. Il suo viso magrolino dalla pelle chiara è arrossito un po’. Ho sempre trovato simpatiche le sue guancie perché arrossiscono nei momenti sbagliati, cioè quando piange o è arrabbiata. - si, scusami. Benvenuta Helena - quelle parole, così semplici e così sincere. - grazie - in quel momento scoppiai a piangere ed insieme stavamo allagando la stanza.





Ad un certo punto si sentono dei passi. Qualcuno si sta avvicinando a piedi scalzi. Con chi poteva abitare Marta? Non ne ho la più pallida idea. Che fosse qualche ladro? Ma ne dubito, è ancora giorno. E, allora, chi può essere? - ehi, sei già arrivata? - con un tono orribilmente rozzo, Diego, il fratello di Marta, cerca, con quel suo modo di fare, di darmi il benvenuto. Ma, per nostra sorpresa, era ancora in pigiama. Marta era sconvolta, il suo viso arrossì e le mani le iniziarono a tremare. - stupido! Cosa ci fai mezzo nudo in giro per la casa? Sapendo, poi che sarebbe arrivata Helena, sei una delusione continua! - disse Marta al fratello per la troppa vergogna. Il cuore iniziò a battermi forte, iniziai a sudare e le gambe mi tremolavano. - s-su non ti preoccupare -
Le dissi per tranquillizzarla un po’ - no, io mi preoccupo. Questo stupido.. -





Cercando di calmarla le consigliai di farmi visitare la casa per familiarizzare un po’. Ci riuscii. Infatti, Marta per qualche minuto si dimenticò del piccolo inconveniente. La casa era davvero carina. I miei occhi non sapevano dove guardare prima. Mi portò anche nella mia camera: è stupenda ma mancavano dei miei piccoli ritocchi. Dal piano di sotto si sente un rumore. Diego aveva fatto uno dei suoi soliti pasticci e Marta, impazzita dalla rabbia, corse di sotto. Iniziò a sgridarlo senza pietà come se fosse un bambino. In fondo, lei era sempre stata legata a suo fratello curandolo come una mamma. Con me si comporta allo stesso modo. L’adoro per questo. - sei uno sconsiderato, non so più cosa fare con te -
- posso anche andarmene sai? -
- si? Dimmi come faresti? -
- vivrei in qualche modo - Marta era tutta sudata, le gocce le scendevano dal viso lentamente ed io, non potendo fare nulla, mi limitavo ad osservarle mentre cadevano giù.





***

Il giorno trascorse velocemente: tra una chiacchierata, una risata, avevo raggiunto il limite delle mie forze. Mi alzai dalla sedia e mi diressi alla mia stanza. la libreria colse subito la mia attenzione, un libro, in particolare, era davvero carino. Senza rendermene conto, Diego si avvicinò a me. Potevo sentire il suo respiro profondo. quando mi girai e lo vidi ebbi un sussulto. Cosa dovevo fare? Perché Diego era nella mia stanza e cosa voleva? Con un passo veloce di avvicinò a me, non feci nemmeno in tempo a bloccarlo - Helena.. - la sua voce, così delicata, il cuore mi batteva in una maniera incredibile. - oh, Diego. Che ci fai qui? - le parole mi uscivano appena.
- sai bene il motivo. Perché, mi chiedo perché tu..-
- basta! Cioè, scusami. Non ho voglia di parlare di questo. - sapevo di essere fredda,
ma era l’unico modo per allontanarlo. Anche se fu tutto inutile. Nell’aria vi era un atmosfera fredda, non sapevo come reagire o cosa dire. Ero ferma lì che aspettavo un suo movimento.




Inaspettatamente, mi prese la mano e mi trascino verso di lui. Era molto forte e non riuscivo a distaccarmi. Potevo sentire il suo calore, il suo respiro così intenso.





Però non potevo, lo avevo promesso. Anche se il mio cuore voleva abbracciarlo più che mai, non potevo. Ma lui non capì quello che provavo ed il suo viso si fece sempre più vicino al mio. Che fare? - Diego, ti prego. Smettiamola qui - cercai di respingerlo, ma la sua presa era troppo possente. - no - altrettanto decisa era la sua voce. Non sapevo più che fare, soprattutto non capivo perché il mio corpo reagisse in modo diverso rispetto ai miei pensieri. Mentre Diego era su punto di baciarmi, la portà sbattè violentemente contro il muro: era arrivata Marta - Helenaa! Al- ..uh? - la sua espressione era confusa, gli occhi rivolti verso di marco lanciavano saette di disprezzo. Aveva sicuramente frainteso tutto.







- allora buonanotte Helena. Mi raccomando, chiudi a chiave la porta e stai attenta a questo maniaco. - Marta era sempre così generosa e affettuosa - si non preoccuparti - come si poteva odiarla. Ero felice di abitare con lei, ma Diego. Lui era il centro di tutto i miei problemi.
Passai tutta la notte piangendo, per cosa? Quelle foto, le odio. Eppure ogni volta mi sconvolgono.





Perché Helena ha una vita così difficile? - mi domandai per tutta la notte.




 
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Luthien_Tinuviel
view post Posted on 4/6/2009, 17:05




WOOOW CHE MERAVIGLIA NANA.. molto bella questa storia.. originale e triste ma sono sicura che finirà bene :P.
Continua perchè abbiamo bisogno di gente che sappia scrivere bene ... a breve ci sarà anche un concorso per scegliere i nuovi giornalisti e scrittori di concorsims...
vorremmo provare a rifare un magazine, però tremestrale stavolta.
 
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nAnA98
view post Posted on 4/6/2009, 17:32




grazie :love:
 
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Fedigenio
view post Posted on 4/6/2009, 20:46




wow nana! che bella storia! piace tanto anche a me! mi raccomando continua ad allietarci con i tuoi racconti strappalacrime! :cry: :clap:
 
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martinetta90
view post Posted on 5/6/2009, 15:03




bravissima nana!aspetto il continuo=)
 
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nAnA98
view post Posted on 6/6/2009, 08:34




grazie :please:
 
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view post Posted on 6/6/2009, 21:14
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Io

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nana ti ripeto complimentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
 
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nAnA98
view post Posted on 19/6/2009, 22:11




allora..siccome ho impegni scolasici assilanti non ho potuto aggiornare, però ieri ho trovato un piccolo spazio libero e ho scattato queste foto..spero vi piacciano :)































chi è??? :eheh:

 
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nAnA98
view post Posted on 26/6/2009, 12:18




CHAPTER 2



Mi sono sempre domandata come l’uomo potesse diventare così cattivo. Non sono mai riuscita a dare una risposta a questa domanda, però la realtà è che, alcune persone, cattive ci nascono.





Avvenne così velocemente. Ricordo solo che mi trovavo nella mia camera, piangevo come una fontana seduta sul mio tappeto. Dopodiché vi fu il buio totale. All’inizio pensai di essermi addormentata e di aver iniziato a sognare. Ma non era così.
-He..e..e..lena? -





La mia stanza era completamente sottosopra. La sedia era rotta, tutti i libri erano sparsi sul pavimento ed i miei muri erano completamente rovinati. Marta era sconvolta, non riusciva a parlare e il suo respiro si faceva sempre più intenso. Osservò la stanza un paio di volte, i suoi occhi continuavano a girare, ma lei rimaneva sempre nella medesima posizione. Cercava di muoversi, ma non ci riusciva. Cercava di gridare, ma la voce le era come scomparsa. Pensava, pensava e di me, nessuna traccia. -Helena? Helena dove sei?? -la sua voce mostrava la sua ansia, la sua paura -Di..i..ego!!! - urlò con tutta l’energia che aveva in corpo. Dal secondo piano, giù per le scale, si sentiva il rumore dei passi di Diego. Spaventato dalla voce dalla sorella, corse giù così velocemente che era quasi difficile vederlo. - Marta che cavolo hai?!? Mi hai fatto prendere un colpo! - anche il volto di Diego non era dei migliori. Immaginatevi un bambino quando perde sua madre, Diego aveva la stessa espressione. - Diego, Helena..Helena..è scomparsa! - da lì iniziò la vera paura.





-ma come..com’è potuto succedere?? Lei era qui, nella nostra casa. Come hanno fatto?!? -
-Diego, è inutile scaldarsi tanto, facendo così non concluderai niente. -
-Dannazione! - nell’aria vi era una strana atmosfera, sia Diego sia Marta erano preoccupatissimi per me. Se in quel momento fossi stata lì con loro avrei pensato sicuramente che ho due amici stupendi. Purtroppo non c’ero e loro erano come impazziti. Diego portò con se delle foto che trovò nella mia camera. Erano le famose foto che condizionano orribilmente la mia vita. Le osservo attentamente, il suo sguardo faceva persino paura.





I suoi occhi erano molto malinconici, ferocemente si morse il labbro superiore facendo cadere delle gocce di sangue sul tavolo. -smettila di punirti così, non è certo colpa tua stupido! - fu in quel momento che Marta riuscì a scoprire lati del suo carattere che, fino a quel momento, non sapeva che esistessero. All’improvviso Diego si voltò e si diresse verso la porta..- Diego che cosa vuoi fare? Diego!! -
- lasciami in pace! Devo assolutamente trovarla, se ..- la sua voce si bloccò all’istante come se avesse visto un fantasma. Marta gli andò dietro e anche lei rimase sconvolta.





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Ero stremata, non avevo più la forza per alzarmi. Il sole stava tramontando ed io non sapevo nemmeno dove mi trovavo. Forse in un bosco, ero circondata di alberi e i raggi del sole mi raggiungevano il viso a malapena. Cosa dovevo fare? Perché ce l’avevano con me? -Helena! Bella, vieni qui! - quelle voci, era da loro che stavo scappando. Ma ero troppo stanca e non riuscivo più a muovermi.





Però dovevo scappare,, altrimenti non avrei più potuto ricominciare da capo.


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-Eilà, che musi lunghi! Su con la vita! Il vostro fratellone torna dopo tanto tempo e voi vi fate trovare in questo stato?
-Fratellastro..
-Emm..scusaci Christian e che..non siamo dell’umore giusto per festeggiare.
Quel ragazzo era il fratellastro di Marta e Diego. È due anni più grande di noi. In quel momento il suo viso mostrava la sua curiosità in una maniera impressionante e i suoi occhi chiedevano informazioni. -sai Christian, una nostra carissima amica è scomparsa. Il problema è che non sappiamo se è andata via spontaneamente o l’hanno rapita. - Marta continuava ad essere disperata anche se cercava di nasconderlo. Il suo viso era rosso rosso e gli occhi lucidissimi.




-ecco vedi..lei è una ragazza che fin da piccola ha dovuto subire brutte esperienze. Soprattutto dal padre. E non vorrei che..
-come si chiama il padre? - la interrupe Christian con un espressione stranamente preoccupata
- beh..credo Arturo Cerini. Perché?
- che cosa importa a te? Tu nemmeno la conosci, quindi cerca di starne fuori. Capito? -Diego era molto infastidito.
- ho capito. Scusatemi, ma devo proprio andare. - Christian era diventato improvvisamente serio. Il suo sguardo sembrava smarrito nel vuoto.





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-qualcuno può sentirmi?- la mia voce usciva a malapena. Ero rinchiusa in uno stanzino terribilmente sporco, ero circondata da sedie e porte rotte. Ero stanca, impaurita. Stanca di gridare per poi non ottenere niente, mi buttai per terra sperando che qualcuno riuscisse a trovarmi. Anche se sapevo che era impossibile.





Dei passi, qualcuno si stava dirigendo verso di me. Cosa fare? Di scatto mi alzai e mi preparai al peggio. - buonasera bella - mi disse quell’uomo con una voce terribilmente orrenda. Era il padre di Diego e Marta in compagnia sapete di chi? Di mio padre. Anzi no, del mostro.






Con passo molto lento si avvicinarono a me ed iniziarono a toccarmi i capelli, poi le faccia. La sua pelle rugosa mi sfiorava e il mio corpo tremava.





Quel mostro, però, non esitava a contribuire. È mio padre, come riuscì a trattarmi in quel modo? Ogni tanto si distaccava e mi osservava. Il suo “bel” viso era decorato da un sorrisetto, come se volesse dire di aver vinto. Era disgustoso.





-beh, bellezza, noi andiamo per oggi. Preparati per domani mattina perché dobbiamo fare un bel viaggetto, ok? - dopodiché andarono via. Arrivata la sera, decisi di fuggire. Non potevo continuare così, continuare a far il burattino. Aspettai il momento giusto. Aprii la porta molto delicatamente per evitare che mi sentissero. Per mia fortuna si erano addormentati. Si vedeva che erano anziani. Facevano quasi paura.





Uscita da quella casa maledetta mi misi a correre a più non posso. Lì dentro stavo per impazzire, come avrei potuto ricominciare tutto da capo se poi mi rifaccio trattare così? Ma la stanchezza era troppa e, improvvisamente, le mie gambe si piegarono facendomi cadere per terra. Ero come paralizzata. Ad un certo punto il mio corpo stava fluttuando in aria. Qualcuno mi aveva preso in braccio. Era così delicato che mi sembrava quasi di esser sdraiata sul letto.





Però, quel qualcuno, avvicino la mia testa alla sua, e mi baciò. Questo fu il bacio più dolce che io abbia mai ricevuto. Ma, chi era quell’uomo?





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Stavo dormendo, ma riuscii a sentire il suono delle sirene. Era l’ambulanza. Mille voci, mille rumori. Quando ripresi un po’, vidi che mi trovavo in una stanza d’ospedale.





Accanto a me vi erano Marta e Diego. I loro visi erano più sereni, ma smepre spaventati. -non preoccupatevi, la ragazza sta bene. Deve solo riposarsi un po’. -
-grazie al cielo. Sentito Diego? - Marta tirò un sospiro di sollievo. Diego, però, continuava ad essere preoccupato, arrabbiato. - ora arriverà la dottoressa che vi darà informazioni più precise -
-grazie mille.





Quando la dottoressa arrivò..



 
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martinetta90
view post Posted on 26/6/2009, 15:30




oooooo!bella bella!*-*
 
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lologhost03
view post Posted on 27/10/2011, 18:25




Molto bella .... cusa ma sono ignorante su questo sito come si fa a creare una stories


*scusa
 
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14 replies since 3/6/2009, 12:46   239 views
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